Cosa sono le afte?

Le afte, anche conosciute come stomatiti aftose, sono lesioni dello strato superiore della mucosa orale  (palato, guance e lingua) molto comuni già a partire dall’età infantile. Queste piccole ulcere presentano una forma ovale o tondeggiante e sono ricoperte da una patina di colore bianco o giallastro dovuta alla presenza di fibrina, una proteina impiegata nella coagulazione del sangue. Nella maggior parte dei casi le afte sono circondate da un bordo gonfio e arrossato particolarmente irritabile a contatto con alcuni elementi come aria, cibo, bevande e saliva. A differenza di altri disturbi come l’herpes simplex o labialis, non sono affatto contagiose.

ULCERA BUCAL

Quanto durano?

Il decorso medio di un’afta può andare dai 7 ai 10 giorni nei casi più gravi. I tempi di guarigione dipendono molto dal tipo di afta con cui ci troviamo a che fare. Nel caso della stomatite major ricorrente della mucosa, o malattia di Sutton, per esempio sono necessari fino a 15 giorni e possiamo affermare che maggiori sono le dimensioni delle ulcere e maggiori sono i tempi di recupero. La durata di un’afta dipende anche dalla superficie su cui si sviluppa. Nel caso in cui l’ulcera colpisca le parti della bocca prive di cheratina (ovvero tutte tranne le gengive, il palato e il dorso della lingua), i tempi sono più brevi, ma se la lesione si sviluppa sulle superfici cheratinizzate, occorre più tempo. C’è da considerare anche che l’afta è un disturbo che tende a essere recidivo e di conseguenza a ripresentarsi a distanza di tempo (3-6 volte all’anno).

Principali cause e rimedi

I fattori che inducono alla comparsa di afte all’interno del cavo orale possono essere molteplici. Così come nel caso degli Herpes simplex o labialis, si pensa  che lo stress psicofisico e l’abbassamento delle difese immunitarie possano facilitarne l’insorgere. Tuttavia, al contrario degli herpes, come abbiamo visto, le afte non sono contagiose in quanto non provocate da un virus, ma da piccoli traumi all’interno del cavo orale, per esempio un morso accidentale o una lesione dovuta a una pulizia troppo aggressiva con lo spazzolino. Tra le possibili cause possono esserci anche il contatto con oggetti sporchi o uno sfregamento eccessivo di alcune parti della dentiera o degli apparecchi dentali alla mucosa. Inoltre, alcune particolari condizioni fisiche della persona possono aprire le porte alla comparsa di questi fastidiosi disturbi, per esempio una dieta povera di vitamina B12 o ferro, squilibri ormonali o infezioni croniche dell’apparato intestinale. La cura delle afte dipende ovviamente dalla loro origine, motivo per cui non esiste un unico trattamento per contrastarle. Da una parte, può rivelarsi utile intervenire direttamente sulla lesione con prodotti antisettici come la propoli o gel e colluttori antinfiammatori, ma dall’altra è consigliabile anche ricorrere a integratori o medicinali specifici per rafforzare il sistema immunitario.

 Quali sono i sintomi?

I sintomi delle afte sono facilmente riconoscibili. Nonostante l’aspetto della mucosa non presenti inizialmente nessuna alterazione visibile, nei giorni immediatamente precedenti all’insorgere dell’ulcera è riconoscibile una fastidiosa sensazione di bruciore in alcuni punti della bocca. In un secondo momento, l’area interessata si infiammerà fino a dare origine a una piccola lesione tondeggiante ricoperta da una patina di colore variabile tra il bianco e il giallo. In questo momento l’afta è nella sua fase più acuta e dolorosa tanto da impedire il normale svolgimento di azioni quotidiane come mangiare, parlare o lavarsi i denti. Ci sono inoltre alcune sostanze o abitudini che possono intensificare il dolore e peggiorare l’aspetto dell’afta, per esempio il fumo o l’assunzione di cibi o bevande acidi, piccanti o salati. Nei casi più gravi, per esempio in presenza di afte di grandi dimensioni o estensione, le lesioni possono essere accompagnate anche da febbre e ingrossamento dei linfonodi.

Quando c’è da preoccuparsi?

Nonostante le afte siano disturbi comuni per i quali non dobbiamo allarmarci, esistono alcuni casi in cui è bene non sottovalutare la loro comparsa. Quando per esempio l’afta è accompagnata da febbre o gonfiore dei linfonodi inferiori alla mandibola, tali manifestazioni potrebbero essere segnali della presenza di qualche infezione in corso. In circostanze come questa occorre rivolgersi al proprio medico per risalire all’origine del problema poiché l’afta in sé per sé potrebbe rappresentare solo la punta dell’iceberg di un disturbo di altra natura. Anche l‘area in cui si sviluppa la lesione può fornirci informazioni preziose. Nell’eventualità di afte su superfici inusuali come il dorso della lingua è infatti raccomandabile approfondire con uno specialista dato che potremmo trovarci in presenza di altre patologie. Non è infine da sottovalutare una loro frequente comparsa poiché potrebbe rappresentare la spia della carenza di alcune sostanze nutrienti importanti (per esempio ferro, acido folico o alcune vitamine), un indebolimento del sistema immunitario oppure la presenza di possibili intolleranze o allergie alimentari. In ogni caso, ribadiamo che è sempre e comunque consigliabile sottoporsi a un controllo medico in modo tale che il dentista possa individuare il tipo di trattamento più indicato ed efficace per risolvere il problema.

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